[Bodmer, Johann Jacob]: Sammlung Critischer, Poetischer, und anderer geistvollen Schriften. Bd. 3. Zürich, 1742.CONTRA M. DI VOLTAIRE. della Focide frequentatissima per l'oracolo di Del-fo. Ma perche nella Critica dell' Edippo di Pier Cornelio dice Mr. de Voltaire, che l'azione d'E- dippo e gigantescha; perche si fanno da lui uc- cidere sette persone, giudico che non mi con- venga ommettere qui la risposta di questa ripren- zione; e prima d'ogni cosa piacemi di citare i versi stessi del poeta. Pent' esan oi xumpantes en d' auto~isin en Kerux, apene d' ege laion mia. Cinque soli erano dunque in tutto, ne' quali se cre- Crit. Samml. III. St. D
CONTRA M. DI VOLTAIRE. della Focide frequentatiſſima per l’oracolo di Del-fo. Ma perche nella Critica dell’ Edippo di Pier Cornelio dice Mr. de Voltaire, che l’azione d’E- dippo e gigantescha; perche ſi fanno da lui uc- cidere ſette perſone, giudico che non mi con- venga ommettere qui la riſpoſta di queſta ripren- zione; e prima d’ogni coſa piacemi di citare i verſi ſteſſi del poeta. Πεντ᾽ ἠσαν ὁι ξυμπαντες ἐν δ᾽ ἀυτο῀ισιν ἠν Κηρυξ, ἀπηνη δ᾽ ηγε λαιον μια. Cinque ſoli erano dunque in tutto, ne’ quali ſe cre- Crit. Sam̃l. III. St. D
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CONTRA M. DI VOLTAIRE.
della Focide frequentatiſſima per l’oracolo di Del-
fo. Ma perche nella Critica dell’ Edippo di Pier
Cornelio dice Mr. de Voltaire, che l’azione d’E-
dippo e gigantescha; perche ſi fanno da lui uc-
cidere ſette perſone, giudico che non mi con-
venga ommettere qui la riſpoſta di queſta ripren-
zione; e prima d’ogni coſa piacemi di citare i
verſi ſteſſi del poeta.
Πεντ᾽ ἠσαν ὁι ξυμπαντες ἐν δ᾽ ἀυτο῀ισιν ἠν
Κηρυξ, ἀπηνη δ᾽ ηγε λαιον μια.
Cinque ſoli erano dunque in tutto, ne’ quali ſe
s’eccettua chi doveva eſſere inabile all’armi,
non debbeſi conſiderare colui, che vien chia-
mato κηρυξ, che qui ſignifica colui, che noi chia-
miamo il cavalcante, perche come racco-
glieſi da varii antichi autori, e particolarmente
da Omero, ἀπηνη era una ſpecie di carro, a
cui qualor attaccavaſi più di due muli, o ca-
valli, montava alcuno ſopra uno degli anteriori,
e chi ſtava nel Cocchio reggeva quelli del Timone;
come appunto pare eſſer ſeguito nella congiontu-
ra preſente, dicendo Edippo a Giocaſta, ch’e-
gli fu ſpinto a forza giu della ſtrada dal rettor de’
Cavalli, che precedeva, indi dal vecchio Re
percoſſo colla sferza, che anch’ eſſo aveva. E
tanto meno ſi deve far conto di coſtui, quanto
che fu ferito all’ improviſo dall’ impetuoſo garzone.
Nulla più ſi puote avere in conſiderazione Laio,
che oltre l’avere le mani impacciate, e l’eſſere
pure ſorpreſo da colpo non aſpettato, era inabile
per la Vecchiaia a reſiſtere al furore giovanile d’E-
dippo. Degli altri tre il paſtore ſopra viſſuto e
cre-
Crit. Sam̃l. III. St. D
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