[Bodmer, Johann Jacob]: Sammlung Critischer, Poetischer, und anderer geistvollen Schriften. Bd. 3. Zürich, 1742.CONTRA M. DI VOLTAIRE. ta Erodoto nel Lib. 5. che sbanditi gli Alcheme-nidi da Ippia Re d'Atene, cercavano ogni mezzo per ritornare in patria; ottennero pero costoro mentre stettero a Delfo dalla Pitia Divinatrice del Tempio, che ogni volta che i Lacedemoni chiedes- sero alcuna risposta, dicesse loro, che dovessero liberare Atene dalla Tirannia; onde avenne ch'essi mandarono Anchiolio, a cacciare Ippia da Atene, benche fossero collegati con esso lui. Il medesi- mo narra nel Lib. 6. che mal contento Cleome- ne Re di Sparta di Demareto suo Collega nel re- gno, s'ingegno di far credere agli Spartani, ch'e- gli non fosse figlivolo d'Aristone, a cui era succe- duto; per il che parve loro necessario proccurare dall' Oracolo di Delfo la certezza della sua Origine. Cleomene pero corruppe Colono figlio di Aristo- fante, Uomo molto Autorevole nella Citta di Delfo, accioche persuadesse a Perilla una delle Vergini vaticinanti a rispondere, che Demareto non era nato da Aristone. Eseguita pero da cos- tei la trama, questi fu deposto dal Trono. Mi riccorda ancora che Xenofonte racconta nella spe- dizione di Ciro, aversi avuto sospetto di se me- desimo, che avesse corrotto Avecione Augure dell' Esercito accio dicesse che gli Intestini degli Ani- mali sagrificati non erano favorevoli alla partenza, che i soldati bramavano. Ora quello, che piu volte e posteriormente accaduto, non doveva es- sere nuovo ne pure al Tempo d'Edippo, e se alcuno poteva aver penetrato le frodi loro, esso s'ha a credere che fosse il piu atto, venendoci rap- presentato di si fino Intendimento che solo aveva potuto indagare la nascosta significazione del piu celebre Enigma. Aggiungo, ch'egli non s'era fi- dato D 5
CONTRA M. DI VOLTAIRE. ta Erodoto nel Lib. 5. che sbanditi gli Alcheme-nidi da Ippia Ré d’Atene, cercavano ogni mezzo per ritornare in patria; ottennero però coſtoro mentre ſtettero a Delfo dalla Pitia Divinatrice del Tempio, che ogni volta che i Lacedemoni chiedeſ- ſero alcuna riſpoſta, diceſſe loro, che doveſſero liberare Atene dalla Tirannia; onde avenne ch’eſſi mandarono Anchiolio, a cacciare Ippia da Atene, benche foſſero collegati con eſſo lui. Il medeſi- mo narra nel Lib. 6. che mal contento Cleome- ne Ré di Sparta di Demareto ſuo Collega nel re- gno, s’ingegnò di far credere agli Spartani, ch’e- gli non foſſe figlivolo d’Ariſtone, a cui era ſucce- duto; per il che parve loro neceſſario proccurare dall’ Oracolo di Delfo la certezza della ſua Origine. Cleomene peró corruppe Colono figlio di Ariſto- fante, Uomo molto Autorevole nella Cittá di Delfo, accioche perſuadeſſe a Perilla una delle Vergini vaticinanti a riſpondere, che Demareto non era nato da Ariſtone. Eſeguita pero da cos- tei la trama, queſti fu depoſto dal Trono. Mi riccorda ancora che Xenofonte racconta nella ſpe- dizione di Ciro, averſi avuto ſoſpetto di ſe me- deſimo, che aveſſe corrotto Avecione Augure dell’ Eſercito accio diceſſe che gli Inteſtini degli Ani- mali ſagrificati non erano favorevoli alla partenza, che i ſoldati bramavano. Ora quello, che più volte é poſteriormente accaduto, non doveva eſ- ſere nuovo nè pure al Tempo d’Edippo, e ſe alcuno poteva aver penetrato le frodi loro, eſſo s’ha a credere che foſſe il più atto, venendoci rap- preſentato di ſi fino Intendimento che ſolo aveva potuto indagare la naſcoſta ſignificazione del più celebre Enigma. Aggiungo, ch’egli non s’era fi- dato D 5
<TEI> <text> <body> <div n="1"> <p> <pb facs="#f0059" n="57"/> <fw place="top" type="header"> <hi rendition="#aq"> <hi rendition="#b">CONTRA M. DI VOLTAIRE.</hi> </hi> </fw><lb/> <hi rendition="#aq">ta Erodoto nel Lib. 5. che sbanditi gli Alcheme-<lb/> nidi da Ippia Ré d’Atene, cercavano ogni mezzo<lb/> per ritornare in patria; ottennero però coſtoro<lb/> mentre ſtettero a Delfo dalla Pitia Divinatrice del<lb/> Tempio, che ogni volta che i Lacedemoni chiedeſ-<lb/> ſero alcuna riſpoſta, diceſſe loro, che doveſſero<lb/> liberare Atene dalla Tirannia; onde avenne ch’eſſi<lb/> mandarono Anchiolio, a cacciare Ippia da Atene,<lb/> benche foſſero collegati con eſſo lui. Il medeſi-<lb/> mo narra nel Lib. 6. che mal contento Cleome-<lb/> ne Ré di Sparta di Demareto ſuo Collega nel re-<lb/> gno, s’ingegnò di far credere agli Spartani, ch’e-<lb/> gli non foſſe figlivolo d’Ariſtone, a cui era ſucce-<lb/> duto; per il che parve loro neceſſario proccurare<lb/> dall’ Oracolo di Delfo la certezza della ſua Origine.<lb/> Cleomene peró corruppe Colono figlio di Ariſto-<lb/> fante, Uomo molto Autorevole nella Cittá di<lb/> Delfo, accioche perſuadeſſe a Perilla una delle<lb/> Vergini vaticinanti a riſpondere, che Demareto<lb/> non era nato da Ariſtone. Eſeguita pero da cos-<lb/> tei la trama, queſti fu depoſto dal Trono. Mi<lb/> riccorda ancora che Xenofonte racconta nella ſpe-<lb/> dizione di Ciro, averſi avuto ſoſpetto di ſe me-<lb/> deſimo, che aveſſe corrotto Avecione Augure dell’<lb/> Eſercito accio diceſſe che gli Inteſtini degli Ani-<lb/> mali ſagrificati non erano favorevoli alla partenza,<lb/> che i ſoldati bramavano. Ora quello, che più<lb/> volte é poſteriormente accaduto, non doveva eſ-<lb/> ſere nuovo nè pure al Tempo d’Edippo, e ſe<lb/> alcuno poteva aver penetrato le frodi loro, eſſo<lb/> s’ha a credere che foſſe il più atto, venendoci rap-<lb/> preſentato di ſi fino Intendimento che ſolo aveva<lb/> potuto indagare la naſcoſta ſignificazione del più<lb/> celebre Enigma. Aggiungo, ch’egli non s’era fi-</hi><lb/> <fw place="bottom" type="sig"><hi rendition="#aq">D</hi> 5</fw> <fw place="bottom" type="catch"> <hi rendition="#aq">dato</hi> </fw><lb/> </p> </div> </body> </text> </TEI> [57/0059]
CONTRA M. DI VOLTAIRE.
ta Erodoto nel Lib. 5. che sbanditi gli Alcheme-
nidi da Ippia Ré d’Atene, cercavano ogni mezzo
per ritornare in patria; ottennero però coſtoro
mentre ſtettero a Delfo dalla Pitia Divinatrice del
Tempio, che ogni volta che i Lacedemoni chiedeſ-
ſero alcuna riſpoſta, diceſſe loro, che doveſſero
liberare Atene dalla Tirannia; onde avenne ch’eſſi
mandarono Anchiolio, a cacciare Ippia da Atene,
benche foſſero collegati con eſſo lui. Il medeſi-
mo narra nel Lib. 6. che mal contento Cleome-
ne Ré di Sparta di Demareto ſuo Collega nel re-
gno, s’ingegnò di far credere agli Spartani, ch’e-
gli non foſſe figlivolo d’Ariſtone, a cui era ſucce-
duto; per il che parve loro neceſſario proccurare
dall’ Oracolo di Delfo la certezza della ſua Origine.
Cleomene peró corruppe Colono figlio di Ariſto-
fante, Uomo molto Autorevole nella Cittá di
Delfo, accioche perſuadeſſe a Perilla una delle
Vergini vaticinanti a riſpondere, che Demareto
non era nato da Ariſtone. Eſeguita pero da cos-
tei la trama, queſti fu depoſto dal Trono. Mi
riccorda ancora che Xenofonte racconta nella ſpe-
dizione di Ciro, averſi avuto ſoſpetto di ſe me-
deſimo, che aveſſe corrotto Avecione Augure dell’
Eſercito accio diceſſe che gli Inteſtini degli Ani-
mali ſagrificati non erano favorevoli alla partenza,
che i ſoldati bramavano. Ora quello, che più
volte é poſteriormente accaduto, non doveva eſ-
ſere nuovo nè pure al Tempo d’Edippo, e ſe
alcuno poteva aver penetrato le frodi loro, eſſo
s’ha a credere che foſſe il più atto, venendoci rap-
preſentato di ſi fino Intendimento che ſolo aveva
potuto indagare la naſcoſta ſignificazione del più
celebre Enigma. Aggiungo, ch’egli non s’era fi-
dato
D 5
Suche im WerkInformationen zum Werk
Download dieses Werks
XML (TEI P5) ·
HTML ·
Text Metadaten zum WerkTEI-Header · CMDI · Dublin Core Ansichten dieser Seite
Voyant Tools ?Language Resource Switchboard?FeedbackSie haben einen Fehler gefunden? Dann können Sie diesen über unsere Qualitätssicherungsplattform DTAQ melden. Kommentar zur DTA-AusgabeDieses Werk wurde gemäß den DTA-Transkriptionsrichtlinien im Double-Keying-Verfahren von Nicht-Muttersprachlern erfasst und in XML/TEI P5 nach DTA-Basisformat kodiert.
|
Insbesondere im Hinblick auf die §§ 86a StGB und 130 StGB wird festgestellt, dass die auf diesen Seiten abgebildeten Inhalte weder in irgendeiner Form propagandistischen Zwecken dienen, oder Werbung für verbotene Organisationen oder Vereinigungen darstellen, oder nationalsozialistische Verbrechen leugnen oder verharmlosen, noch zum Zwecke der Herabwürdigung der Menschenwürde gezeigt werden. Die auf diesen Seiten abgebildeten Inhalte (in Wort und Bild) dienen im Sinne des § 86 StGB Abs. 3 ausschließlich historischen, sozial- oder kulturwissenschaftlichen Forschungszwecken. Ihre Veröffentlichung erfolgt in der Absicht, Wissen zur Anregung der intellektuellen Selbstständigkeit und Verantwortungsbereitschaft des Staatsbürgers zu vermitteln und damit der Förderung seiner Mündigkeit zu dienen.
2007–2024 Deutsches Textarchiv, Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften.
Kontakt: redaktion(at)deutschestextarchiv.de. |